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trio

Una madre molto particolare


di Membro VIP di Annunci69.it Natasha56
23.05.2025    |    169    |    2 8.7
"“Sei un vero porco… e mi fai impazzire così… scopami, stallone scopa la tua puttana!… fammi sentire quanto sei duro…” Il suo bacino si solleva ad ogni affondo di Riccardo, cercando una..."
Eleonora è una donna di quarantacinque anni, la cui altezza slanciata viene esaltata da una figura asciutta e tonica. I suoi capelli biondi, luminosi come grano maturo, spesso ricadevano morbidi sulle spalle, incorniciando un viso dai lineamenti delicati ma definiti, con zigomi appena accennati e occhi chiari che sapevano esprimere sia dolcezza che una sottile malizia. A volte li raccoglieva in una coda alta, che metteva in risalto la linea elegante del collo.
Il suo modo di muoversi era fluido e sicuro, con un'innata eleganza che catturava l'attenzione senza sforzo. Anche nei gesti più semplici, come prendere un bicchiere o sistemarsi una ciocca di capelli, traspariva una femminilità consapevole.
Un elemento del suo corpo che non passava inosservato era il suo fondoschiena. La linea era armoniosa, con una curva delicata che si raccordava fluidamente con la vita sottile e le gambe lunghe e ben tornite. Aveva un portamento che lo valorizzava, senza ostentazione ma con una naturale consapevolezza della sua bellezza.
Le piaceva indossare lingerie che la facesse sentire a suo agio e attraente, e amava particolarmente i reggicalze, che spesso indossava come un tocco di sensualità nascosta.
È in questa sua naturale eleganza che Alice si imbatte mentre Eleonora è sotto la doccia. L'acqua che le scorre sul corpo ne scolpisce le forme, rendendo ancora più evidenti quelle curve che, nella quotidianità, potevano passare inosservate.
Dopo la visione fugace ma intensa di sua madre sotto la doccia, Alice si ritrae velocemente, il cuore che le batteva all’impazzata. Invece di tornare nella sua stanza, si dirige quasi automaticamente verso la camera di Eleonora. Una curiosità impellente la guidava.
Entrò con cautela e si avvicinò al comò. Aprì il primo cassetto che trovò, il profumo delicato e familiare della madre che le solleticava le narici. Tra la seta e il pizzo, i suoi occhi caddero su un capo in particolare: una coulotte di pizzo nero, finemente ricamata, che le parve incredibilmente sensuale. Senza esitare, la prende.
Tornata nella sua stanza, Alice chiude la porta a chiave. Prendendo la culotte di Eleonora la porta al viso, inspirando profondamente quel profumo che ora le sembrava ancora più intimo. Poi, lentamente, se la infila. La sensazione del pizzo delicato sulla sua pelle nuda è una sorpresa, un piccolo brivido la percorre il corpo.
Si porta davanti allo specchio e si osserva. La culotte di sua madre, così diversa dalla sua solita biancheria, le faceva sentire la pelle in modo nuovo. Pensieri vaghi iniziarono ad affollare la sua mente, legati all’immagine vista poco prima, al corpo di Eleonora, alla sensualità che emanava.
Mentre si guardava, una mano scivola lentamente lungo il suo fianco, fermandosi poi più in basso. Le dita, quasi timidamente all’inizio, sfiorarono il tessuto leggero.
Alice continua a fissare il suo riflesso, mentre le dita si muovevano con crescente sicurezza sotto il pizzo della culotte. Esplora delicatamente la fessura umida della sua vulva, sentendo la sua pelle farsi sempre più sensibile al tocco.
Le dita poi si concentrarono sul clitoride, piccolo e pulsante, massaggiandolo con movimenti circolari leggeri. Un’ondata di calore più intensa la pervade, facendola respirare più velocemente. Si osserva nello specchio mentre si tocca, quasi estranea a se stessa, rapita dalle sensazioni che crescono.
Le grandi labbra della sua intimità, morbide e gonfie, venivano delicatamente aperte dalle sue dita, rivelando il clitoride più esposto al suo tocco. Continuando a massaggiarlo, la pressione aumenta gradualmente, seguendo il ritmo crescente del suo piacere.
Un fremito le percorre il corpo, le gambe le tremano leggermente. Si aggrappa al bordo del comò per mantenere l’equilibrio, mentre l’altra mano continua a stimolare il suo clitoride, ora più intensamente.
Mentre continuava a massaggiare il clitoride, Alice sentì un’urgenza nuova farsi strada dentro di sé. Le dita che prima sfioravano ora premevano con più decisione. Lentamente, con un piccolo sospiro, fa scivolare un dito all’interno della sua vulva.
La sensazione fu umida e avvolgente, diversa dal semplice contatto esterno. Un brivido intenso la percorre. Si guarda ancora nello specchio, i suoi occhi ora più lucidi, le guance leggermente arrossate. In quel momento, il pensiero di essere “troietta”, come le era balenato prima, tornò con prepotenza, ma stavolta non con un senso di colpa, bensì con un’eccitazione crescente. Si sentiva bramosa, in calore, desiderosa di quelle sensazioni che lei stessa si stava procurando.
Il dito al suo interno si mosse, assecondando il ritmo della sua mano che continuava a stimolare il clitoride. Le due sensazioni si fusero, intensificando il piacere. Un piccolo gemito le sfuggì dalle labbra.
Il respiro di Alice si fece più affannoso, il corpo teso. Il dito che la penetrava si mosse con un ritmo sempre più incalzante, in sincronia con la stimolazione costante del clitoride. Ogni tocco, ogni sfregamento la portava più vicino al culmine.
Le sensazioni si fecero sempre più intense, quasi insopportabili nel loro piacere. La sua mente si svuotò, concentrata unicamente su quel punto focale del suo corpo che pulsava di desiderio. Piccoli gemiti incontrollati le sfuggivano dalle labbra socchiuse.
Strinse le dita sul suo pube, quasi a volersi ancorare a quella sensazione che la stava travolgendo. Il calore si fece incandescente, le pulsazioni interne sempre più rapide e forti.
Mentre l’orgasmo la investiva con ondate di piacere sempre più intense, Alice si abbandonò completamente alle sensazioni che la sopraffacevano. La sua schiena si inarcò leggermente e un grido strozzato le sfuggì dalle labbra.
“Sono una troia!” ansimò, la voce rotta dal piacere, quasi un’affermazione liberatoria. “Una vera puttanella in calore!” gemette subito dopo, le parole cariche di un’eccitazione sfrenata. Ripeté quelle frasi, quasi fossero una litania, un modo per intensificare ulteriormente quel culmine che la stava consumando.
“Oh, sì… sono proprio una troia…” sussurrò con un filo di voce, mentre il suo corpo si contraeva in spasmi sempre più potenti. “Fatemelo fare… sono una puttanella…” gemette ancora, il suono rauco e pieno di desiderio.
Le parole sconce si mescolavano ai suoi gemiti, amplificando la sensazione di abbandono e di piacere intenso. In quel momento, si sentiva totalmente persa, una “troia” in preda a un’eccitazione incontenibile.
L’onda di piacere si ritraeva lentamente, lasciando Alice con il corpo scosso da piccoli fremiti residui. Il respiro si fece più calmo, anche se ancora un po’ affannoso. Un senso di piacevole stanchezza la invase, le membra molli e rilassate.
Si sentiva stranamente svuotata ma al contempo pervasa da una sensazione di appagamento. Il cuore batteva ancora un po’ veloce. Riaprì lentamente gli occhi, lo sguardo un po’ assente, come se tornasse da un viaggio intenso.
Le guance erano leggermente arrossate, le labbra un po’ gonfie. Lentamente, portò alla bocca il dito che l’aveva appena condotta al piacere e lo leccò. Un sapore salmastro le inondò la lingua, un sapore intimo e suo. Un piccolo sorriso le increspò le labbra al ricordo delle sensazioni appena provate e delle parole sussurrate.
Si sentiva leggera, quasi liberata. La tensione che aveva provato si era dissolta, lasciando spazio a una piacevole quiete.
Alice, dopo essersi goduta quel momento intimo, indossa ancora la culotte di pizzo nero di sua madre. Poi, aprendo l’armadio, sceglie una gonna corta che le lascia scoperte le gambe. Abbina una maglietta aderente che ne sottolinea le forme. Si trucca leggermente, dandosi un’aria più decisa.
Si guarda allo specchio, notando un nuovo bagliore nei suoi occhi. Indossare la biancheria di sua madre sotto quegli abiti la fa sentire audace, quasi complice di un segreto. Sa che Riccardo sta per arrivare e l’idea di vederlo, sentendosi così, le provoca un fremito di eccitazione.
Quando suona il campanello, Alice si sistema un’ultima volta i capelli e va ad aprire.
Riccardo sorride vedendo Alice aprire la porta. Le da un bacio sulla guancia, un saluto affettuoso e consueto. “Ciao, tutto bene?” chiese, entrando nell’appartamento.
Alice ricambia il sorriso, sentendosi stranamente diversa sotto quel suo abbigliamento più audace. “Sì, tu?” risponde, invitandolo a entrare con un gesto della mano.
Riccardo si siede sul divano del soggiorno, osservando Alice mentre chiude la porta. Notò subito che c’era qualcosa di diverso in lei, un’aria più… vivace. Forse era solo la sua impressione.
“Tutto ok,” rispose Riccardo, mettendosi comodo. “Hai fatto qualcosa di bello oggi?”
Mentre Riccardo le chiedeva della sua giornata, Alice si sistemò meglio sul divano, accavallando lentamente le gambe. Il movimento fece leggermente sollevare l’orlo della gonna, rivelando per un istante il pizzo nero della culotte di sua madre. Lo fece con una noncuranza studiata, quasi un piccolo, segreto invito.
Alzò lo sguardo su Riccardo, sorridendogli in modo appena più malizioso del solito. “Oh, niente di speciale,” rispose con un tono di voce leggermente più basso, mentre tornava ad accavallare le gambe in modo più completo, lasciando intravedere in maniera più evidente il bordo di pizzo scuro.
Riccardo notò il dettaglio del pizzo nero che faceva capolino sotto l’orlo della gonna di Alice. Un piccolo, quasi impercettibile, cambiamento si manifestò nel suo sguardo, una leggera intensità. Senza dire nulla, si sporge leggermente verso di lei, accorciando la distanza sul divano. Ora erano seduti più vicini, le loro cosce quasi a sfiorarsi.
Alice sentì il suo avvicinarsi e un brivido di eccitazione la percorse. Il suo cuore batteva un po’ più forte. Mantenne il contatto visivo con Riccardo, un piccolo sorriso enigmatico sulle labbra.
Alice si appoggia leggermente a Riccardo, la sua spalla che sfiora il suo braccio. Lo guarda negli occhi con un sorriso più aperto, ma con una punta di malizia che prima non c’era.
“Sai, Riccardo,” iniziò con un tono di voce leggermente più suadente, “oggi ho provato una sensazione… strana.” Fece una piccola pausa, come soppesando le parole, mantenendo il suo sguardo fisso su di lui. “Una sensazione… inaspettata.”
Si avvicinò ancora un po’, il profumo del suo corpo che lo avvolgeva. “Ti è mai capitato di sentirti… diverso dal solito?” chiese, la sua voce ora quasi un sussurro.
Mentre parlava, la sua mano si mosse lentamente, quasi casualmente, avvicinandosi al ginocchio di Riccardo.
Riccardo, incuriosito dalle parole di Alice e attratto dalla sua vicinanza, sente la sua mano sfiorargli il ginocchio. Un brivido gli percorre la schiena. Senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi, la sua mano scivola lentamente sotto l’orlo della gonna di Alice.
Le sue dita incontrarono subito il tessuto liscio del pizzo. Accarezzando delicatamente la culotte, sentendo la morbidezza del materiale sulla pelle di lei. Un piccolo sorriso gli comparve sulle labbra, un misto di sorpresa e crescente desiderio.
Alice trattiene il respiro, sentendo il tocco di Riccardo attraverso il pizzo. Un’ondata di eccitazione la pervade. Mantenne il suo sguardo fisso su di lui, un’espressione che mescola innocenza e malizia.
Il tocco di Riccardo sopra il pizzo non fece che aumentare il desiderio di entrambi. Con un movimento più audace, la sua mano scivolò sotto l’elastico della culotte, entrando in contatto diretto con la pelle calda e morbida di Alice.
Le dita di Riccardo iniziano ad esplorare delicatamente la sua intimità, sfiorando la fessura umida. Alice si lascia sfuggire un piccolo sospiro, il suo sguardo si fa più intenso, quasi perso. Si appoggia leggermente a Riccardo, invitandolo con il corpo a continuare.
Le dita di lui si muovono con più sicurezza, accarezzando le labbra morbide e gonfie della sua vulva. Alice sente un calore intenso concentrarsi in quel punto, un fremito che le percorre il corpo.
Riccardo, la cui mano ora accarezzava con crescente intimità la pelle calda di Alice, la guarda negli occhi con un’espressione intensa. Un sussurro rauco e carico di desiderio gli sfuggì dalle labbra: “Mmh… che bella figa che hai…”
Le sue dita continuarono a muoversi con voluttà, esplorando la morbidezza e l’umidità della sua intimità.
Alice sentì quelle parole come una carezza, un’affermazione diretta del desiderio che provava. Un brivido le percorre la schiena e il suo respiro si fa più rapido.
La mano di Alice si muove con sicurezza all’interno dei pantaloni di Riccardo, fino a quando non sente la forma rigida attraverso il tessuto dei boxer. Con un movimento lento e deliberato, comincia a tirare fuori il suo membro.
Il tessuto si fa da parte, rivelando un cazzo eretto e pronto. Alice lo osserva per un istante, sentendo un’ondata di audacia. “Mmmh… proprio quello che ci vuole,” sussurra con un sorriso malizioso.
Alice prende tra le mani il membro eretto di Riccardo, caldo e pulsante. Lo osserva per un istante, poi avvicina le labbra alla punta, baciando delicatamente la cappella. La sua lingua la sfiora con movimenti leggeri e circolari, assaporandone la consistenza liscia.
Poi, con una lentezza voluta, fa scorrere la lingua lungo tutta la parte superiore del glande, soffermandosi sul frenulo con una leggera pressione. Un piccolo gemito sfugge dalle labbra di Riccardo.
Alice continua la sua esplorazione con la lingua, avvolgendo con la punta ogni centimetro della cappella, prima di passare al corpo del cazzo. Lentamente, schiude le labbra e accoglie la punta, prendendola in bocca solo di qualche centimetro. Assaporando la sensazione, muovendo la lingua con delicatezza.
Poi, un po’ alla volta, lo fa scivolare più profondamente nella sua bocca, fino a quando non sente la base contro le sue labbra. Inizia a muovere la bocca su e giù, alternando una suzione più profonda a baci umidi e leggeri, la lingua che accarezza ogni parte.
All’improvviso irrompe nella stanza la madre.
L’espressione sorpresa di Eleonora si trasforma rapidamente. Inizialmente, un lampo di disapprovazione le attraversa il viso, quasi un riflesso istintivo. Ma quasi subito, quella reazione lascia il posto a qualcos’altro.
I suoi occhi si posarono sulla figlia, concentrandosi sul movimento della sua bocca, sulla dedizione con cui stava dando piacere a Riccardo. Una sottile linea di rossore le sale alle guance. Invece di rabbia o imbarazzo, Eleonora sente una strana ondata di calore pervadere il suo corpo.
L’immagine di Alice in quella posa, così esplicita e sensuale, innesca in lei una reazione eccitante, inaspettata ed inattesa, nel vedere la figlia in quel momento intimo.
Rimanendo immobile sulla soglia, osservando la scena, compare sul suo volto un’espressione indefinibile che comincia a velare il suo sguardo.
Un’ombra di disappunto si dipinge sul volto di Eleonora, spezzando il suo stato di sorpresa eccitata. Con un tono di voce che cercava di mascherare un’improvvisa autorità, esclama: “Alice, così non si fa.”
La sua voce, seppur ferma, trema leggermente. Si avvicina lentamente, i suoi occhi fissi sulla scena. “Devi usare tutta la bocca, non solo le labbra. E la lingua…”
Si china leggermente, come per mostrare. “La lingua deve muoversi di più, così…” Allungando una mano, non verso Alice, ma quasi a voler mimare il movimento.
“Lascia fare a me,” dice poi, con una strana determinazione nella voce. “Ti faccio vedere come si fa un vero pompino.”
Si avvicina ancora, e con una decisione che sorprende sia Alice che Riccardo, si inginocchia accanto alla figlia.
Per Riccardo, la comparsa improvvisa di Eleonora è uno shock, ma la sua successiva offerta lo lascia completamente spiazzato e con un’eccitazione che sale alle stelle. Quando Eleonora si inginocchia accanto ad Alice, lui rimane immobile, gli occhi sgranati, incredulo.
Alice si ritrae leggermente, confusa e sorpresa dall’iniziativa della madre.
Senza esitare, Eleonora prende delicatamente il membro di Riccardo tra le mani, proprio come aveva fatto Alice poco prima. Lo guarda negli occhi per un breve istante, un piccolo sorriso seducente sulle labbra, poi lo porta alla bocca.
A differenza di Alice, Eleonora inizia subito con movimenti esperti. Le sue labbra avvolgono il suo cazzo con una suzione profonda, la lingua che danza con maestria lungo tutta la lunghezza, soffermandosi con una leggera pressione sulla cappella. Il ritmo è deciso, sensuale, un’esibizione di pura expertise.
Riccardo lascia sfuggire un gemito più sonoro, la sorpresa iniziale che si trasforma rapidamente in un piacere intenso e inaspettato. I suoi occhi si chiudono di nuovo, abbandonandosi alle sensazioni che Eleonora sta creando.
Alice osserva la scena, un misto di stupore, confusione e una strana eccitazione che comincia a farsi strada dentro di lei.
Eleonora continua a spompinare Riccardo con voluttà, ma i suoi occhi rimangono fissi su Alice. Notò il modo in cui la figlia si mordicchiava il labbro inferiore, l’espressione indecifrabile sul suo volto. Poi il suo sguardo scivola più in basso, notando il pizzo nero che faceva capolino sotto la gonna di Alice. Un sorriso furbo le illumina il viso.
Senza staccarsi da Riccardo, con un tono di voce suadente, quasi un sussurro, dice: “Alice, tesoro… perché non ti togli le mutandine? Vedo che indossi le mie…”
La richiesta coglie di sorpresa Alice, facendola arrossire leggermente. Riccardo, con l’eccezione che sale, emette un gemito confuso.
Eleonora si stacca un istante da Riccardo, guardando intensamente la figlia. “Dai, non aver paura… siamo qui insieme.”
Alice sente le parole di sua madre come una carezza audace. Un brivido le percorse la schiena al pensiero di togliersi le culotte di Eleonora in quella situazione così inaspettata.
Con un movimento lento e quasi timido, porta le mani all’orlo della gonna, sollevandola leggermente. Poi, con una esitazione appena percettibile, fa scivolare le dita sotto il tessuto leggero della culotte di pizzo nero.
Il contatto con la sua pelle già leggermente umida le dona una strana scossa. Lentamente, sfila la culotte lungo i fianchi, sentendo la delicata trama del pizzo scivolare via. I suoi occhi incontrano quelli di sua madre, che la osserva con un’espressione intensa e un piccolo sorriso sulle labbra.
Una volta sfilate completamente, Alice tiene per un istante le culotte tra le mani, quasi a volerle stringere. Poi, con un sospiro appena udibile le lascia cadere ai suoi piedi.
Ora era lì, con la gonna sollevata e senza biancheria, esposta allo sguardo di sua madre e di Riccardo. Sente un calore intenso diffondersi nel suo basso ventre.
Riccardo, nel frattempo, aveva interrotto i suoi gemiti, osservando la scena con un misto di sorpresa e crescente eccitazione.
Alice, sentendosi osservata e percorsa da un’audace eccitazione, si fa più sicura. Abbassando lo sguardo su Riccardo, il cui membro era ancora eretto e pulsante. Con una determinazione nuova, allunga una mano e lo afferra.
Sente il calore e la consistenza sotto il suo palmo. Senza esitazione, si sposta leggermente, posizionandosi sopra di lui. Guida delicatamente la punta del suo cazzo all’ingresso della sua figa.
Un piccolo sospiro le sfugge mentre lo sente penetrarla, la sua carne che accoglie quella di lui. Lentamente, si abbassa per accogliere sempre più profondamente il membro di Riccardo dentro di sé.
Quando sono completamente uniti, Alice rimane immobile per un istante, assaporando la sensazione di pienezza. Poi, con un piccolo movimento dei fianchi, da inizio al rapporto, muovendosi dolcemente su e giù su Riccardo.
Eleonora osserva la scena con un’espressione che mescola un sottile compiacimento e una punta di intensa eccitazione.
Mentre osserva Alice muoversi su Riccardo, un’espressione pensierosa si dipinge sul volto di Eleonora. Si china leggermente e raccoglie da terra le culotte di pizzo nero che Alice aveva appena sfilato.
Le tiene tra le mani per un istante, osservando la delicata trama del tessuto. Poi, lentamente, le porta al viso, inspirando profondamente. Il profumo leggero e intimo di Alice le solletica le narici, risvegliando in lei un turbine di sensazioni contrastanti: un vago senso di familiarità, un pizzico di voyeurismo e una crescente eccitazione nel trovarsi in quella situazione così inusuale.
Stinge leggermente le culotte tra le dita, quasi volesse trattenere quell’effluvio. I suoi occhi tornarono a fissarsi su Alice e Riccardo, seguendo il ritmo dei loro corpi uniti.
Gli occhi di Eleonora seguono attentamente i movimenti di Alice sui fianchi di Riccardo, il ritmo che si fa via via più incalzante. Il profumo delle culotte di sua figlia tra le mani si mescola all’eccitazione crescente che prova.
Con un gesto lento e deliberato, Eleonora porda le mani all’orlo della sua gonna. La solleva leggermente, raggiungendo il bordo della sua lingerie di pizzo. Senza distogliere lo sguardo dalla scena che si svolgeva di fronte a lei, infila una mano sotto la gonna e sotto il pizzo.
Sente subito il calore e l’umidità tra le sue gambe. Le sue dita iniziano a muoversi delicatamente, accarezzando la sua intimità, eccitata dalla vista della figlia e del suo ragazzo uniti.
Un piccolo sospiro le sfugge dalle labbra mentre le sensazioni si intensificano. Continua a guardare Alice che si muove su Riccardo, la sua mano che segue un ritmo simile, unendosi silenziosamente al loro atto.
Mentre si masturba, gli occhi di Eleonora fissano Alice che si muove su Riccardo. Un piccolo sorriso le increspa le labbra e un sussurro carico di eccitazione le sfugge: “Brava, puttanella…”
Poi, rivolgendosi a Riccardo, senza smettere di toccarsi, aggiunge con un tono di voce più deciso: “Falla godere, Riccardo… scopala forte questa puttana.”
Le sue parole cariche di desiderio si mescolano ai leggeri gemiti di Alice e ai respiri più affannosi di Riccardo.
Eleonora continua a toccarsi sotto la gonna, il ritmo delle sue dita che si fa sempre più rapido, quasi in sincronia con i movimenti di Alice su Riccardo. I suoi occhi brillano di un desiderio intenso, mentre le parole sconce le sfuggono dalle labbra.
Alice e Riccardo, sentendo le parole di Eleonora, si scambiano un’occhiata carica di sorpresa e di una nuova eccitazione. Alice, senza interrompere i suoi movimenti, guarda verso la madre e con un filo di voce esclama: “Sei una gran troia, mamma…”
Riccardo, con le mani sui fianchi di Alice, spinge più a fondo e, guardando Eleonora, aggiunge con un gemito: “Sì… una vera troia…”
Le parole cariche di desiderio e la consapevolezza di essere osservati e “incitati” in quel modo intensificano ulteriormente l’atmosfera carica di sensualità nella stanza.
L’eccitazione nella stanza si fa ora palpabile, le parole sconce che fluttuano nell’aria caricano ulteriormente la tensione.
Riccardo, spingendo con più foga sotto il corpo di Alice, guarda Eleonora con un desiderio ardente negli occhi. “Sì, sei una troia… una troia eccitante…” gemendo con respiro affannoso.
Le parole di lui sembrano accendere ancora di più Eleonora. Il ritmo delle sue dita sotto la gonna si intensifica in maniera più frenetico e un sorriso lascivo le curva le labbra. “Ah, davvero, brutto porco?” risponde con un tono di voce che vibra di eccitazione. “Allora vuoi scoparmi?”
La sua domanda, diretta e carica di sfida, crea un’ulteriore ondata di tensione sessuale nell’aria.
All’udire la domanda esplicita di Eleonora, Alice interrompe i suoi movimenti su Riccardo. Con un piccolo sospiro, si sfila lentamente dal suo membro, lasciandolo libero.
Poi, con un’espressione determinata, si sposta verso sua madre, che la guarda con un misto di attesa e desiderio. Senza dire una parola, Alice si inginocchia di fronte a lei.
Le sue mani raggiungono l’orlo della gonna di Eleonora e, con un movimento deciso, la solleva rapidamente. Sotto, la lingerie di pizzo che Eleonora indossa viene rivelata. Alice non esita. Afferrando l’elastico la fa scivolare lungo i fianchi di sua madre, fino a quando non cade ai suoi piedi, rivelando la sua intimità.
Poi, le mani di Alice si spostano verso la camicetta che Eleonora indossa. Con gesti rapidi la sbottona, aprendola completamente. La fa scivolare delicatamente dalle spalle di sua madre, lasciandola cadere a terra.
Infine, raggiunge la chiusura del reggiseno sulla schiena di Eleonora. Con un piccolo click, lo slaccia e lo fa scivolare via, liberando i seni, ancora sodi, della madre.
Eleonora, ora completamente nuda di fronte a loro, guarda Riccardo con un sorriso seducente. Poi si volta verso Alice, prendendole delicatamente il viso tra le mani.
“Grazie, tesoro,” sussurra con un tono di voce carico di desiderio. “Adesso… tocca a me.”
Con un movimento fluido, Eleonora si sposta, prendendo il posto di Alice sopra Riccardo. Si posiziona a cavalcioni su di lui, guidando con maestria il suo membro all’ingresso della sua figa.
Un piccolo gemito le sfugge mentre lo sente penetrarla. Si abbassa lentamente, accogliendolo completamente dentro di sé. Poi, con un movimento sensuale dei fianchi, inizia a muoversi su Riccardo, imitando il ritmo che aveva tenuto Alice poco prima.
Mentre si fa scopare, i suoi occhi cercarono quelli di Alice, invitandola con lo sguardo a partecipare a quel nuovo, inaspettato sviluppo.
Mentre si fa penetrare da Riccardo, Eleonora geme con la bocca semiaperta, la testa reclinata all’indietro. Le sue mani stringono la schiena di lui, le unghie quasi a graffarlo.
“Oh, Riccardo… cazzo, che bello sentirti dentro, ansimando per l’eccitazione che sale, il respiro rotto. “Sei un vero porco… e mi fai impazzire così… scopami, stallone scopa la tua puttana!… fammi sentire quanto sei duro…”
Il suo bacino si solleva ad ogni affondo di Riccardo, cercando una penetrazione sempre più profonda. “Ancora… più forte! Voglio sentirti fino in fondo… riempimi, cazzo!”
Le sue parole, un misto di lussuria e volgarità, si mescolano ai suoni umidi della loro unione. I suoi occhi cercano quelli di Alice per un istante, un sorriso lascivo che diceva più di mille parole.
L’eccitazione di Alice crebbe nel sentire le parole lascive di sua madre e nel vederla così presa dal piacere con Riccardo. Avvicinandosi ad Eleonora, mentre questa si muove su Riccardo, e si china su di lei.
Inizia a baciarle il collo, lasciando umidi baci sulla sua pelle sudata. Poi, le sussurra all’orecchio con un tono di voce carico di desiderio: “Sei una troia fantastica, mamma…”
Continua a baciarla, scendendo lungo la spalla fino al seno, che bacia e lecca con voluttà, soffermandosi sui turgidi capezzoli, contornati da una corona che le dona ulteriore sensualità. Mentre le sue mani continuano nella masturbazione, le sue labbra si spostano di nuovo verso l’orecchio di Eleonora.
“Una vera porca in calore…” ansima Alice, il suo corpo che freme di desiderio.
Sentendo le labbra di Alice sul suo corpo e le sue parole eccitate, Eleonora si lascia sfuggire un gemito ancora più intenso. Senza interrompere i suoi movimenti su Riccardo, si volta leggermente verso la figlia.
“Oh, Alice… puttanella che non sei altro…” sussurra con la voce roca per il piacere. “Sei una vera troia… proprio come la tua mamma…”
Poi, con un tono più scherzoso ma sempre carico di sensualità, aggiunge: “Vergine un corno! Mi hai sempre fatto credere questo! Ti sei appena scopata il tuo ragazzo, piccola troia in calore”
Dopo averla girata a pecorina, Riccardo tiene saldamente i fianchi di Eleonora. Invece di continuare a penetrarla nella figa, con una spinta sfila completamente il suo membro.
Eleonora emette un gemito sorpreso, sentendo la mancanza improvvisa. Prima che possa reagire, Riccardo si riposiziona puntando l’estremità del suo cazzo sul culo di lei.
“Adesso ti sfondo il culo, troia,” esclama con voce roca, la sua eccitazione al culmine. Con una spinta potente, fa penetrare la punta nel suo orifizio stretto. Eleonora si lascia sfuggire un grido, un misto di dolore e sorpresa.
Riccardo non si ferma. Con spinte successive, forza l’ingresso, allargando piano piano l’ano di Eleonora. Lei si aggrappa alle lenzuola, il respiro affannato. Quando è dentro completamente, Riccardo rimane immobile per un istante, sentendo la stretta del suo culo intorno al suo membro. Poi, con movimenti lenti e brutali, inizia a scopare il suo buchino.
“Ti piace farti fottere il culo, eh, puttana?” ansimando ad ogni affondo.
Alice osserva la scena con un’eccitazione febbrile, toccandosi intensamente.
Nonostante la sorpresa e il leggero dolore iniziale, l’eccitazione prende presto il sopravvento su Eleonora. Si aggrappa con più forza alle lenzuola, il corpo che trema per l’intensità della sensazione.
“Ahhh… Riccardo…” geme con la voce roca. “Sì… dammelo tutto! Fottimi forte il culo, porco! Lo voglio tutto dentro… fammelo sentire quanto sei grosso… sono una troia, cazzo… riempimi!”
Le sue parole, un misto di dolore che si trasformava in piacere e di eccitazione sfrenata, riempiono la stanza. Il suo bacino si solleva leggermente, quasi a voler accogliere ancora più a fondo il membro di Riccardo.
L’eccitazione di Riccardo cresce ancora di più sentendo le parole lascive di Eleonora e la sua reazione alla penetrazione anale. Le stringe i fianchi con forza, spingendo con ancora più vigore.
“Sei proprio una puttana, Eleonora!” ansimando, il sudore che gli riempie la fronte. “Una vera porca vogliosa di farsi fottere il culo!”
Poi, senza interrompere i suoi movimenti, si rivolge ad Alice con un sorriso lascivo: “E tu, Alice… vedo che hai imparato bene dalla tua mamma come si fa la puttanella, eh?”
Le sue parole cariche di desiderio e di un’eccitazione quasi brutale riempiono la stanza.
Riccardo sta pompando Eleonora nel suo meraviglioso culo, con Alice che osserva la scena.
L’intensità del momento tra Riccardo ed Eleonora è ormai al culmine. I gemiti di Eleonora si fanno sempre più acuti ad ogni affondo di Riccardo, il suo corpo si contrae in preda al piacere anale. Anche il respiro di Riccardo si fa affannoso, segno che l’orgasmo è imminente. Alice osserva la scena con un’eccitazione febbrile, toccandosi con sempre maggiore intensità.
Proprio nel momento in cui sente l’ondata di piacere incontrollabile montare, Riccardo, in preda all’eccitazione, continuando ad ansimare sempre di più, grida: “Adesso venite puttane!”
“Qui! Inginocchiatevi qui!” ordina con voce roca.
Alice si avvicina rapidamente alla madre che nel frattempo ha estratto il cazzo voglioso ed entrambe si inginocchiano di fronte a lui, proprio mentre il suo corpo veniva scosso da spasmi sempre più forti. Con un grido animalesco, Riccardo fa sgorgare la sua calda sborra con violenza, schizzando i loro volti, con le labbra volte a raccogliere il succo del piacere.
Madre e figlia ora sono intente a succhiare il godimento che gronda dalla cappella, usando con grande abilità le loro fameliche lingue.
Il silenzio cala nella stanza, interrotto solo dai loro respiri affannosi.


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